giovedì 16 maggio 2013

Lezione 35 - Il Baduk di Sunjang

La più antica partita di Baduk disputata in Corea (un gioco di strategia a turni su tavola da gioco per due giocatori) risale al 475. La storia parla di un famoso monaco, ma anche spia, chiamato Torim del Regno di Koguryo (sud della Manciuria, attualmente è un’area spartita tra Cina, Russia e Corea) e il Re Kaero (?-475) di Paekche (l’attuale S.O. della Corea). Non esiste un’immagine chiara di che tipo di partita abbiano giocato il monaco Buddista ed il Re, ma da molti indizi, possiamo supporre che il Baduk giocato in Corea al tempo dovesse essere piuttosto differente da quello giocato nell'antica Cina.

Diagramma 1

Lo stile di gioco del Baduk nell'antica Cina cominciava con il posizionamento di quattro pietre, due nere e due bianche in diagonale, sugli hoshi ai quattro angoli. Dal momento che è molto probabile che il Baduk sia nato in Cina e che la Corea lo abbia appreso dalla Cina, è plausibile che i Coreani giocassero, almeno all'inizio con lo stesso antico stile. Tuttavia, lo stile di gioco del Baduk Coreano cambiò nel tempo divergendo da quello Cinese. In breve lo stile del Baduk Coreano cominciava con otto pietre bianche ed otto nere poste su 16 hoshi (che in corea erano chiamati “punti fiore”) e ponendo l’ultima pietra nera sull'ultimo hoshi nel centro, così come mostrato nel Dia. 1.

Stiamo parlando del “baduk di sunjang”. Esistono molte interpretazioni sul significato di questo nome, ma quella che lo traduce come “schierare i comandanti” sembra essere quella più ragionevole tra di esse. La più antica registrazione di una partita di baduk sunjang risale al 1880, che ovviamente non è molto antica. Tuttavia, vi sono testimonianze che il Baduk Sunjang ha una storia molto più lunga.

Una di queste prove è rappresentata dal numero di punti fiore sulla tavola da gioco. Come già menzionato, vi sono 17 punti fiore su una tavola da gioco di baduk sunjang, cosa che la distingue da quelle moderne che possiedono solo 9 hoshi. La più antica tavola da gioco Sunjang ancora oggi disponibile è a Shosoin in Giappone. Si dice sia stato un regalo del Regno di Paekjae nel 7° secolo.

Un’altra peculiarità del baduk sunjang è il metodo di conteggio. In parole povere, esistono ad oggi due metodi usati per conteggiare il punteggio, la Regola del Territorio che conta le intersezioni vuote circondate da pietre del medesimo colore, e la Regola dell’Area che contra il numero di pietre in vita sulla tavola da gioco. Il metodo di conteggio del Sunjang può essere classificato come Regola di Territorio, dal momento che conta i punti vuoti circondati dalle pietre di un giocatore. Ma in realtà, il risultato del conteggio Sunjang differisce da quello della moderna Regola del Territorio.

    
Diagramma 2Diagramma 3Diagramma 4

Nel Dia. 2, il territorio del Nero nell'angolo è di sette punti quando viene contato con la Regola del Territorio, ma diventa di 10 punti quando si conta con la regola Sunjang. Questo perché nel baduk sunjang, le pietre vengono tolte dalla tavola ad eccezione di quando siano necessarie per definire i confini come mostrato nel Dia. 3, e vengono quindi contate le rimanenti intersezioni vuote. La pietra in “A” nel Dia. 4 non può essere tolta dal momento che senza di essa il Bianco potrebbe catturare una pietra giocando in A.

Diagramma 5

Quindi, alcune intersezioni, che non hanno importanza nella moderna Regola del Territorio, possono essere di grande importanza nella conta Sunjang. Per esempio, la mossa in A nel Dia. 5, rappresenta un punto neutrale nel conteggio con la Regola del Territorio. Può invece valere ben quattro punti nel sunjang dal momento che entrambi i giocatori posso aggiungere due punti in più al proprio territorio giocando in quel punto. Come evidenziato nei Dia. 6 e 7.

Diagramma 6

Diagramma 7

Il Baduk Sunjang è stato giocato dai Coreani fino agli anni ’50. Sono rimaste circa 45 registrazioni di partite, la maggior parte delle quali risalenti agli anni ’30. Dal momento che vi sono 17 pietre posizionate in anticipo, lo stile di gioco del baduk sunjang è piuttosto diverso dallo stile moderno, specialmente nella fase d’apertura.

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