lunedì 14 gennaio 2013

Lezione 2 - I Fondamenti (Parte 1)


Nella prima lezione, abbiamo brevemente introdotto le idee generali alla base del Baduk comparandolo agli Scacchi. Ora andremo ad impararne le basi e le regole.

La Tavola da Gioco e le Pietre
Il Baduk è un gioco giocato da due persone su di una tavola di legno attraverso delle pietre.

Diagramma 1
La tavola[1] tradizionale ha una griglia composta da 19 linee orizzontali e 19 verticali, con nove punti più scuri che vengono chiamati “punti stella”. Questo nome proviene dalla traduzione del vocabolo Giapponese “hoshi” (stella)[2], mentre in Corea queste intersezioni vengono chiamate “hwachom”[3], che significa “punti fiore”, dal momento che le tavole da gioco tradizionale Coreane riportavano disegni floreali per indicare tali intersezioni. Gli hoshi servono per indicare i punti dove porre le pietre di vantaggio in caso si giochi una partita ad handicap. Nel Baduk, infatti, se un giocatore è più forte concede all'avversario più debole delle pietre di vantaggio da porre sugli hoshi prima che la partita abbia inizio, in modo da compensare la differenza d’abilità.

Ad un primo sguardo, la tavola da gioco può apparire quadrata, ma in realtà non lo è. E’ sempre leggermente più lunga di quanto sia larga, in modo che appaia quadrata dalla prospettiva dei giocatori seduti ai suoi lati. Sul goban possiamo distinguere quattro angoli, quattro lati, ed un centro. Gli angoli, i lati ed il centro hanno caratteristiche e funzioni strategiche diverse che impareremo più avanti.

Esistono tavole da gioco più piccole, di norma con griglie 13x13 o 9x9, che sono raccomandate nell'insegnamento del gioco ai principianti. è infatti più facile per gli insegnanti illustrare le situazioni di gioco su goban ridotti ed il principiante riuscirà a completare le sue prime partite in meno tempo.

Le pietre sono di colore bianco e nero ed hanno la forma di piccoli dischi biconvessi, sono fatte di plastica o vetro nella maggior parte dei set da gioco, mentre nelle edizioni di lusso vengono ricavate da conchiglie (bianco) od in ardesia (nero). Teoricamente vi dovrebbero essere 181 pietre nere e 180 pietre bianche, dal momento che le 361 pietre corrispondono al numero di intersezioni sul classico goban 19x19, ma in pratica 150 pietre di ciascun colore dovrebbero essere più che sufficienti.

Lo spessore della tavola da gioco e delle pietre varia a seconda dei casi, in generale maggiore è lo spessore meglio è. Trovare un set da Baduk in Italia non è facile, essendo ancora poco diffuso, ma online troverete numerosi negozi che vendono diversi kit: da quelli economici, 30/40 euro, a quelli di lusso dal valore di migliaia di euro.

Le Regole di Base:
Il Baduk, pur essendo un gioco enormemente complesso, ha solo poche e semplici regole, che possono essere imparate in una mezz'ora  Il Baduk può essere appreso in pochi minuti, ma richiede una vita per essere padroneggiato.

Diagramma 2.
Quasi tutte le regole di base sono visibili nel diagramma 2:
La tavola da gioco dovrebbe essere vuota all'inizio della partita. Il giocatore che prende le pietre nere gioca per primo. Ogni giocatore alternativamente pone una pietra sopra un’intersezione vuota del goban, e non in uno dei rettangoli, fino a quando la partita non è conclusa.

Normalmente, il giocatore che è meno bravo prende il Nero. Se entrambi hanno lo stesso livello di abilità, procedono al sorteggio del colore tramite un indovinello. La procedura per la scelta dei colori è la seguente[4]. La persona più anziana o più forte prende un pugno di pietre dalla ciotola, l’altro giocatore cerca di indovinare se il numero di pietre nella mano del primo sia “pari” o “dispari” e mostra due pietre nel primo caso od una pietra nel secondo. Se la risposta è corretta prenderà il Nero. In questo caso un certo numero di punti, normalmente 5,5 o 6,5 viene concesso al Bianco quale compensazione per lo svantaggio di cominciare per secondo.

A differenza degli altri giochi da tavola, nel Baduk, la pietra non può essere spostata una volta che viene posta sul goban, a meno che non venga catturata e quindi rimossa dalla tavola da gioco.

Le pietre rimosse dal goban, vengono chiamate prigioniere, sono tenute solitamente nel coperchio della ciotola del giocatore che le ha catturate ed usate per riempire il territorio dell’avversario alla fine della partita. La cattura ed il riempimento del territorio saranno oggetto di una successiva lezione.
no che non venga catturata e quindi rimossa dalla tavola da gioco. può essere spostata una volta che viene posta sul goban, a m



[1] Spesso la tavola da gioco, Board in inglese, viene indicata anche con il vocabolo Giapponese “Goban”. In queste lezione useremo il termine giapponese o quello italiano.
[2] Nel proseguo delle lezioni useremo unicamente il termine Giapponese “hoshi”, dal momento che è quello generalmente usato in Italia, dove solo rarissimamente si ricorre al termine “punto stella”.
[3] In questa traduzione riporteremo i termini Giapponesi e Coreani romanizzati, senza riportare i corrispettivi ideogrammi.
[4] L’estrazione del colore viene chiamata col termine giapponese Nigiri, un breve video prodotto dal Go Club di Milano ne fornisce un ottimo esempio: video per il Nigiri.
Print Friendly and PDF

Nessun commento:

Posta un commento