giovedì 14 febbraio 2013

Lezione 11 - Vita e Morte (Parte 5)

Nelle ultime quattro lezioni, abbiamo imparato qualcosa sulla vita e la morte di un gruppo di pietre. Fino ad ora, l’unica condizione che abbiamo posto perché un gruppo possa considerarsi vivo è che abbia due occhi separati. In questa lezione, vedremo che esistono altri modi, sebbene piuttosto inusuali, in cui le pietre possono sopravvivere. 

Le pietre possono sopravvivere, ed è quindi sicuro che rimarranno permanentemente sul goban, nei seguenti casi: 
  1. quando hanno due occhi separati o si hanno alte possibilità di crearli, 
  2. quando hanno abbastanza territorio da sopravvivere ad una invasione, o
  3. quando sono in situazione di stallo, ovvero seki [1]
Il primo caso è abbastanza ovvio e naturale, è ora il momento di andare a dare un’occhiata alla seconda e terza situazione. 

Diagramma 1

Diagramma 1 In realtà è abbastanza semplice spiegare la seconda condizione. Diamo un'occhiata al gruppo nero nell'angolo. Il gruppo circonda un territorio di 9 punti nell'angolo, ma ha ancora bisogno di creare due occhi separati per assicurarsi la sopravvivenza? Come potreste indovinare la risposta è "no". C’è abbastanza spazio per difendersi da una qualsiasi invasione del Bianco, ed il Nero può creare gli occhi all'interno di esso in un qualsiasi momento, nel caso sia necessario. 

Normalmente, più punti circonda un gruppo di pietre, più è al sicuro. Tuttavia, come già menzionato nella lezione precedente, anche se un gruppo racchiude un territorio grande a sufficienza, non può essere invulnerabile se ha un punto di debolezza al suo interno. Quindi, dovreste porre attenzione alla sicurezza dei vostri gruppi in ogni momento. 

In ogni caso, cos'è il Seki? In generale, le pietre possono sopravvivere sul goban quando hanno due occhi separati o almeno una grande probabilità di crearli. Ma, esiste un caso speciale in cui le pietre possono sopravvivere senza i due occhi, e questo caso è chiamato seki. 

SEKI 

Il Seki può essere definito come una situazione in cui la combinazione di due gruppi avversari, che non possiedono due occhi, non permette a nessuno dei due giocatori di catturare le pietre avversarie dal momento che le libertà che condividono non possono essere occupate senza mettere in atari oltre alle pietre nemiche anche le proprie. In questo caso entrambi i gruppi sono considerati vivi. Questa situazione è detta bik in Coreano e Dual Life in Inglese. Esistono molti tipi di seki che si possono verificare. Per esempio, una corsa alla cattura può terminare in una situazione di seki quando nessuno dei due giocatori può occupare le libertà interne [2]


Diagramma 2

Diagramma 2 Vediamo il caso più comune di seki. Le cinque pietre nere e le cinque pietre bianche sono circondate e separate le une dalle altre, e nessuno dei due gruppi possiede degli occhi. Il Nero non può ridurre il numero di libertà del Bianco giocando in ‘A’ o in ‘B’. Se lo facesse, le pietre nere verrebbero catturate dal Bianco nella mossa seguente. Lo stesso vale per il Bianco, che non può giocare ne in ‘A’ ne in ‘B’. Quindi, nessuno dei due può uccidere l’avversario, e si trovano in situazione di seki, ovvero entrambi i gruppi sono vivi. 


Diagramma 3
Diagramma 3 Ecco un altro esempio di seki. Qui, sia il Nero che il Bianco possiedono un occhio ciascuno. Sebbene un solo occhio non garantisca la sopravvivenza, in questo caso entrambi possono sopravvivere, dal momento che nessuno dei due può giocare in “A”. 

Quando si verifica un seki in una partita, le aree come “A” o “B” nel Dia.2 e gli occhi nel Dia. 3 rimangono integri sino alla fine della partita. Quando i giocatori contano i punti, tutti i gruppi coinvolti ne seki sono considerati vivi, ma nessun territorio o intersezione frapposta può essere assegnata all'una o all'altra parte.

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[1] Seki è un vocabolo Giapponese, ma usato comunemente dai giocatori italiani. Il Seki indica una situazione in un punto del Goban dove a nessuno dei giocatori conviene muovere per primo, come spiegato nel proseguo della lezione. I punti in questa particolare zona non si contano ai fini del risultato finale e le pietre coinvolte non sono da considerarsi prigioniere. In inglese questa situazione è anche indicata con il termine dual life. Nel proseguo delle nostre lezioni useremo sempre il termine Giapponese.
[2] I concetti di corsa alla cattura e di libertà interne od esterne saranno oggetto di future lezioni. Se non ne avete mai sentito parlare, non preoccupatevene per il momento. 

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